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L'Herpes Simplex Virus 1, comparve nell'età del bronzo e si diffuse grazie a baci appassionati

Immagine del redattore: Clelia PalanzaClelia Palanza

La ricerca dell'origine delle patologie virali è uno dei settori di ricerca su cui l'interesse è crescente. L'estrazione del #DNA da resti #fossili, e in particolare dai denti, fornisce a tal proposito un patrimonio inestimabile.

L'Herpes Simplex, per come lo conosciamo oggi, ovvero un virus che colpisce principalmente il volto con vescicole e bolle piene di siero, si pensava avesse avuto origine 50.000 anni fa ma una nuova scoperta ha portato a correggere questa previsione e a datarne la comparsa circa 5.000 anni fa. Lo studio, è stato pubblicato il 27 luglio 2022 su Science Advances e i suoi risultati suggeriscono che il cambiamento delle pratiche culturali durante l'età del bronzo, inclusa la comparsa dei primi baci romantici, potrebbero aver contribuito alla diffusione di #Herpes Simplex Virus 1, agevolata anche dal fiorente periodo migratorio.


Questo e altri studi relativi al DNA estratto dai denti di resti umani dell'epoca, stanno portando a nuove ed importanti scoperte sulla storia che l'uomo condivide con i principali patogeni che a tutt'oggi popolano la terra. La dottoressa Christiana Scheib, biologa archeomolecolare dell'Università di Tartu in Estonia, responsabile del progetto di ricerca afferma: "Tutti gli agenti #patogeni che abbiamo oggi erano una volta nuove infezioni. È importante studiare il DNA antico in modo da poter comprendere queste esperienze passate e mantenere le generazioni future al sicuro dalle #epidemie".


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